Vacanze in Alto Adige – the first choice
Dolce Vita Hotels, per vacanze in Alto Adige tra lusso e autenticità. L’Alto Adige è una terra dai mille volti. Che si tratti di clima, paesaggio o lingua, ogni valle stupisce con la propria unicità. Pronti a partire? Dopo Trento, nel punto in cui la valle si restringe improvvisamente, lì comincia la provincia di Bolzano – e la vostra vacanza in Alto Adige! Noi vi aspettiamo poco più avanti: immersi nei frutteti, al cospetto di montagne spettacolari e a due passi dall’elegante Merano. Questa parte dell’Alto Adige offre in ogni stagione dell’anno le premesse perfette per un’intensa vacanza di wellness e sport nella natura. Una vacanza che nei Dolce Vita Hotels, tra Merano e la Val Venosta, diventa d’alta classe.
Vacanze in Alto Adige: nei Dolce Vita Hotels sono da batticuore
Dolce Vita Hotels in Alto Adige, l’armonia perfetta di natura, cultura e lusso
Seguite il vostro cuore e portate la vostra dolce metà in Alto Adige. Con i parchi rigogliosi e le vaste aree wellness, i 5 meravigliosi Dolce Vita Hotels fanno da sfondo ai vostri sogni più belli. La magia prosegue in cucina, dove gli chef dei nostri ristoranti trasformano la vostra vacanza in Alto Adige in un viaggio attraverso i sapori più ricercati del nostro territorio.
Approfittate del soggiorno nei Dolce Vita Hotels per scoprire il patrimonio culturale dell’Alto Adige: i tanti musei – come i Mountain Messner Museums –, i castelli e le iniziative proposte nel corso di tutto l’anno. O accompagnate i vostri bambini a esplorare il più bel parco giochi che ci sia: la natura intatta e straordinaria dell’Alto Adige.
La storia dell’Alto Adige
La storia dell'Alto Adige come lo conosciamo ora comincia nel 1919. Dopo l’armistizio del 1918 tra l’Austria-Ungheria e I’Italia alla fine della Prima Guerra mondiale, il Tirolo – formato all’epoca dagli odierni Tirolo austriaco, Alto Adige e Trentino – viene diviso e i territori a sud del Brennero vengono assegnati all’Italia. Con la presa di potere di Mussolini e dei fascisti, nel 1922, comincia un processo di sistematica italianizzazione. L’area tra il Brennero e Salorno, germanofona per circa l’80%, viene ribattezzata “Alto Adige” e il termine “Tirolo” è proibito. Tra il 1923 e il 1925 l’italiano è l’unica lingua riconosciuta e autorizzata. Nel 1928 inizia la seconda fase di italianizzazione e a Bolzano viene costruito il grande e ancor oggi controverso Monumento alla Vittoria. Comincia la Seconda Guerra mondiale e un accordo tra Mussolini e Hitler dà il via al sistema delle ‘opzioni’: la popolazione altoatesina è costretta a decidere se restare in Alto Adige, rinunciando alla propria identità linguistica e culturale, o lasciarlo per sempre trasferendosi entro i confini Terzo Reich. Nel 1943 l’Alto Adige viene occupato dalla Germania e molti giovani altoatesini vengono arruolati nella Wehrmacht, con un bilancio finale di oltre 8.000 caduti.
Nel 1945 in Alto Adige arrivano gli Alleati e lo stesso anno nasce la SVP (Südtiroler Volkspartei), che ancora oggi detiene la maggioranza nel Consiglio provinciale. Con il secondo dopoguerra cominciano decenni di lunghe e complesse trattative tra Austria, Italia e i governi locali sulla “questione altoatesina”. Tra il 1972 e il 1992 la ratificazione e la progressiva attuazione del “Pacchetto Alto Adige” e del Secondo statuto di autonomia della Provincia di Bolzano segnano un decisivo passo in avanti: all’Alto Adige viene garantito un ampio margine di autonomia a livello amministrativo e il riconoscimento in quanto minoranza linguistica. L’Alto Adige-Südtirol – com’è denominato ufficialmente dal 2001 nella Costituzione italiana – ha saputo sfruttare al meglio la propria autonomia, diventando una delle aree più prospere, moderne ed economicamente sviluppate in Italia e in tutta Europa.